ATTIVITÀ FISICA IN INVERNO

Sport sulla neve: la giusta soluzione contro la pigrizia

Con l’arrivo dei mesi invernali, molte persone tendono a ridurre le loro attività fisiche, o addirittura a fermarsi completamente.

Il freddo potrebbe infatti non sembrare un grande alleato, ma è importante non farsi dominare dalla pigrizia e mantenersi attivi in maniera costante, sia all’aperto che al chiuso.

Inoltre, l’inverno può rivelarsi un periodo di grande divertimento e avventura, grazie alle numerose attività che si possono praticare in questa stagione.

Non per niente gli sport invernali sono sempre più popolari, supportati soprattutto dalla bellezza dei paesaggi innevati che ben si prestano a scatti suggestivi, nonché dall’impagabile sensazione di respirare aria fresca e pulita.

Ma quali sono le principali attività che si possono svolgere all’aria aperta in inverno?

Vediamole insieme!

SCI E SNOWBOARD

Per gli amanti delle piste e delle sfide, non possiamo non citare lo sci e lo snowboard, sport invernali molto diffusi, che offrono un’ottima opportunità per allenare i muscoli delle gambe, della schiena e dell’addome. Inoltre, grazie alle diverse difficoltà delle varie piste, è un’attività fisica che ben si adatta sia a persone esperte e allenate, sia a chi è alle prime armi.

PATTINAGGIO SUL GHIACCIO

Per i più romantici, le piste di pattinaggio sul ghiaccio sono il connubio perfetto tra un’attività fisica divertente e la location ideale per un appuntamento romantico. Anche in questo caso sono numerosi i benefici: oltre a un miglioramento della forza muscolare, dell’equilibrio e della coordinazione, pattinare sul ghiaccio in compagnia favorisce la socializzazione.

ESCURSIONISMO SULLA NEVE

Non da tutti, ma di certo ideale per i più avventurieri. L’escursionismo sulla neve richiede una buona preparazione fisica, ma offre allo stesso tempo l’opportunità di immergersi nella natura incontaminata, godere di paesaggi mozzafiato e mettere alla prova le proprie capacità fisiche e mentali.

SCIALPINISMO

Un’altra disciplina impegnativa, che prevede l’utilizzo degli sci per salire e scendere le montagne innevate. Anche in questo caso si tratta di un’attività adatta solo ai più allenati, ma che allo stesso tempo consente di esplorare luoghi incontaminati.

SLEDDOG

Uno sport invernale non molto diffuso in Italia, ma tipico dei paesi freddi, che prevede l’utilizzo di cani da slitta per esplorare i paesaggi innevati. È un’attività emozionante e adatta anche alle famiglie con bambini.

Queste sono solo alcune delle attività fisiche da svolgere all’aperto durante la stagione invernale, ognuna con diverse sfide e difficoltà, ma di certo tutte accomunate da diversi benefici, come il miglioramento della forza muscolare e della salute cardiovascolare, l’ottimizzazione dell’equilibrio, della coordinazione e della flessibilità.

Da non dimenticare poi i benefici per la salute mentale: la bellezza della natura e del contesto innevato riduce stress e ansia, favorendo lo sviluppo della concentrazione e stimolando la creatività e l’improvvisazione.

Possiamo affermare quindi che gli sport invernali sono un’ottima opportunità per staccare dalla routine quotidiana e rilassarsi immersi nella natura, mantenendosi in forma e in buona salute!

Superbonus 110%: i rischi per il General Contractor e per il cliente. L’esempio di Energy Italy SpA

Superbonus 110%, uno degli argomenti più discussi degli ultimi tempi, inizialmente visto come una grande opportunità per molte famiglie italiane, tramutata poi in preoccupazione per i rischi a esso correlati. Rischi che non intaccano solo il cliente finale, ma anche le imprese che effettuano i lavori e i General Contractor.

Ed è proprio a quest’ultima figura che ci siamo rivolti, per far chiarezza su questo tema ancora pieno di interrogativi.

Stiamo parlando di Energy Italy SpA, azienda Leader nel settore delle energie rinnovabili, fondata dall’imprenditore Benedetto Roberto Ingoglia, oggi anche strutturata come General Contractor che ha portato a compimento centinaia di interventi Superbonus 110%, riuscendo a barcamenarsi negli innumerevoli cambiamenti della norma.

Tutto ciò è stato possibile grazie alla creazione di una rete di imprese, alla quale convergono oltre 235 imprese edili dislocate su tutto il territorio; e grazie alla fondazione di  una società di Ingegneria facente parte del Gruppo Energy, la Energy Ing, alla quale convergono oltre 340 tecnici qualificati, dedicati alla progettazione degli interventi, che ad oggi ammontano a oltre 500 abitazioni unifamiliari e  350 piccoli condomini.

Una realtà ben strutturata, certo, ma che ha dovuto anch’essa confrontarsi con le grosse difficoltà derivanti, oltre che dal contesto econonomico e sociale europeo poco favorevole, anche e soprattutto dai continui cambiamenti normativi (uno ogni 52 giorni) proprio sul tema Superbonus 110%, le cui conseguenze hanno inevitabilmente ridotto i tempi di applicazione della normativa stessa.

Basti pensare che il Decreto Rilancio, entrato in vigore il primo di luglio 2020, doveva consentire alle imprese e ai proprietari delle abitazioni di effettuare i lavori in un arco di tempo di circa due anni e mezzo; ma a causa dei ritardi relativi alla pubblicazione dei decreti attuativi e dei chiarimenti dell’ADE,  è partito nella sua piena operatività solamente nel febbraio 2021.

Ma non finisce qui: da febbraio ad oggi molti altri sono stati i cambiamenti della norma, che hanno obbligato la revisione di interi progetti, con un conseguente notevole ritardo nell’esecuzione dei lavori e della certificazione degli stessi.

Per ultimo, quando tutto sembrava finalmente funzionare, a ottobre il Governo ha emanato il cosiddetto Decreto Antifrode, sicuramente necessario per tutti gli altri bonus non regolamentati, ma che di riflesso ha bloccato anche il Superbonus 110%, che di frodi ne ha subite veramente poche, in proporzione agli altri, fonte ADE.

Ciò ha causato l’attuale blocco totale dell’acquisizione dei crediti fiscali da parte delle banche e di altri istituti finanziari, fermando nuovamente le attività, creando un potenziale ma serio problema ai proprietari delle abitazioni, in quanto, qualora non si riuscisse a completare i lavori entro il 31 dicembre p.v., eventuali crediti relativi ai primi sal, dovranno essere restituiti.

Tornando quindi all’esempio di Energy Italy SpA, che nonostante le difficoltà è riuscita e continua tutt’oggi a portare avanti i lavori, offrendo diverse soluzioni ai propri clienti, al fine di chiudere i cantieri aperti entro i tempi previsti, vogliamo sottolineare l’importanza di affidarsi ad aziende strutturate ed esperte nel mercato, in grado di gestire gli imprevisti derivanti dal contesto normative, senza dover improvvisare, rischiando di ritrovarsi in una situazione dalla quale potrebbe essere molto difficile uscire senza gravi conseguenze sui clienti finali.

Dos and Dont’s di Atlas Magazine: acqua ed energia, impariamo a risparmiare!

dos and dont's

Molto spesso pensiamo di utilizzare in maniera corretta l’energia elettrica e l’acqua corrente a nostra disposizione. Tuttavia ci sfuggono alcuni semplici ma importanti accorgimenti che ci farebbero risparmiare in bolletta, evitando sprechi inutili.

Questi sono i nostri Dos and Don’ts sul risparmio di energia e acqua corrente!

Dos ✓

       Elettrodomestici ad alta efficienza energetica 

È vero: acquistare elettrodomestici più efficienti a livello energetico (che consumano meno) comporta un investimento iniziale maggiore ma si rientra subito dell’investimento grazie al risparmio energetico. Inoltre, gli elettrodomestici in classe A hanno una durata maggiore e inquinano meno!

       Azionare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico

Questo è risaputo: effettuare lavaggi con poco carico comporta uno spreco di energia, che potrebbe essere limitato semplicemente aspettando di avere una discreta quantità di vestiti/stoviglie da lavare. Ma allora… Perché continuiamo a farlo?

       Preferire la doccia al bagno

Quando facciamo il bagno consumiamo una quantità d’acqua fino a 3 volte superiore rispetto a quando facciamo la doccia.

✓       Sostituire le lampadine a incandescenza con quelle a led

Le lampade a led le installi e te le dimentichi: durano fino a 35.000 ore, consumano molto meno rispetto alle lampadine a incandescenza e sono molto meno nocive in quanto non contengono mercurio e non emettono raggi UV.

       Installare un impianto fotovoltaico

Per chi è proprietario della casa in cui abita e ha a disposizione il proprio tetto, questa è senz’altro la soluzione migliore: investire in un impianto fotovoltaico comporta una spesa non eccessiva, che viene ammortizzata in pochi anni e permette di azzerare i costi in bolletta!

Dont’s ✗

       Lasciare il carica batterie del cellulare attaccato alla presa quando non viene utilizzato

È un inutile spreco di energia, che porta solo a un costo maggiore in bolletta. Non facciamo i pigri: quando lo smartphone è carico, stacchiamo anche il carica batterie!

✗       Dimenticare le luci accese

Quest’altra “forma di pigrizia” è tipica dei giovani, ma anche qualche adulto non ci fa caso. Ogni volta che si esce da una stanza spegniamo le luci e, soprattutto, durante le belle giornate alziamo tutte le tapparelle e facciamo entrare la luce del sole!

✗       Lavare l’auto con la pompa dell’acqua

Utilizzare l’acqua corrente per pulire l’auto è un grandissimo spreco. Anziché buttare via litri e litri, torniamo ai nostri vecchi amici secchio e spugna. Sarà un po’ più faticoso, ma potrebbe anche rivelarsi divertente!

       Lasciare il rubinetto aperto quando ci si fa lo shampoo, ci si rade o ci si lava i denti

         Chiudiamo il rubinetto quando non ne abbiamo realmente bisogno! 

✗       Lasciare gli elettrodomestici in standbyLa lavastoviglie e la lavatrice, una volta che hanno finito di lavare, se non vengono spente continuano a consumare. Mai lasciare gli elettrodomestici in standby.

Iniziamo a risparmiare!

Le incredibili proprietà dell’ALOE VERA

Le incredibili proprietà dell'aloe vera

In apparenza sembra un cactus, ma in realtà è una pianta grassa perenne appartenente alla famiglia delle LILIACEE, come la cipolla, l’aglio, l’asparago, il giglio ed il tulipano. Spesso chiamata la  “pianta del miracolo“ oppure il guaritore  naturale, L’aloe vera è una pianta dalle infinite sorprese che predilige i climi caldi e secchi.

L’aloe è considerata la regina delle piante officinali ed è conosciuta fin dall’antichità in molte parti del mondo per le sue molteplici proprietà terapeutiche. L’aloe è una pianta grassa originaria dell’Africa centrale, ma l’habitat in cui cresce è molto vario: comprende infatti sia il bacino del Mediterraneo, sia i Paesi orientali come l’India, le isole dell’Oceano indiano, gli Stati Uniti e il Messico fino ad arrivare in Venezuela e in Oceania. La fama delle virtù terapeutiche dell’Aloe trova ampio riscontro in tutte le culture  da epoche quasi preistoriche fino ai giorni nostri. L’Aloe Vera è stata sempre accompagnata da un alone di mito e leggenda, tanto che alcune delle più antiche civiltà la veneravano per le sue proprietà guaritrici. Esistono più di 250 varietà di aloe, ma solo una è riconosciuta a pieno titolo dalla comunità scientifica, questa è l’Aloe Vera Barbadensis Miller, in quanto la più ricca di vitamine, minerali, aminoacidi ed enzimi; è conosciuta comunemente come Aloe Vera.

Le proprietà curative 

L‘aloe vera: è caratterizzata da foglie carnose, succulente e dal margine seghettato. Dal centro della pianta si sviluppa un fiore dalla forma tubulare, con steli lunghi, dal colore prevalentemente rosso. Dalle foglie dell’aloe è possibile ottenere due tipi di estratti, il succo condensato e il gel, che utilizzati come sostanze terapeutiche possiedono costituenti chimici, indicazioni e interazioni farmacologiche  diverse fra loro. Il succo condensato è ottenuto prevalentemente dai tubuli esterni, situati al di sotto dell’epidermide della foglia. Avendo proprietà lassative si utilizza contro la stipsi atonica. Si prende un cucchiaio di succo lontano dai pasti per periodi brevi. La stessa posologia è indicata anche per chi vuole ottenere un effetto depurativo sull’intero organismo. Il gel fresco racchiuso nelle foglie carnose dell’aloe, se spalmato sulla pelle, cura infiammazioni, dermatiti, scottature , è un grande cicatrizzante, rende più rapida la guarigione delle ferite, ha un’azione schermante nei confronti dei raggi UV.

 Il succo puro di aloe vera assunto per via interna:

  • Purifica l’apparato digerente;
  • Aiuta a rigenerare la crescita delle nuove cellule della pelle eliminando quelle morte;
  • Purifica tutto l’organismo;
  • Aiuta l’azione depurativa del fegato, dei reni e del sistema linfatico;
  • Stimola il sistema immunitario aumentando le difese dell’organismo;
  • Svolge un’azione antinfiammatoria sull’apparato digerente;
  • Riequilibra il ph e la flora batterica gastrointestinale (utilissimo quindi in caso di gastrite, ulcera, colite, colon irritabile, gastropatie, malattie intestinali, patologie epatiche e biliari);
  • Ha proprietà antiossidanti, rigeneranti, idratanti e di anti-invecchiamento.

Il gel all’aloe vera per uso topico ha invece proprietà:

  • Antinfiammatorie;
  • Lenitive;
  • Calmanti;
  • Idratanti;
  • Anestetiche;
  • Rinfrescanti;
  • Cicatrizzanti (perfetto in caso di mani screpolate, foruncoli, eczemi, irritazioni della pelle e ustioni, scottature solari, punture di insetti, prurito, abrasioni e dermatiti e nei trattamenti pre-solari e doposole).

Milioni di persone usano l’aloe vera e ricevono questa straordinaria miscela bilanciata di ingredienti naturali e dichiarano un migliorato grande benessere.

È raccomandato prima di farne uso terapeutico un consulto con uno specialista del settore, in quanto, in particolare per quello che riguarda l’uso interno dell’aloe, se presa in dosi eccessive può provocare disturbi fisiologici più o meno gravi o modificare le funzioni naturali dell’organismo.

ATTIVITÀ FISICA: PERCHÉ SVOLGERLA CON COSTANZA

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Per garantire un’ottimale condizione fisica e quindi di salute, mangiare bene è senz’altro di fondamentale importanza. 

Tuttavia, la sola corretta alimentazione non è sufficiente: per restare sani e in forma è necessario anche tenersi in allenamento e svolgere periodicamente attività fisica.

In questo articolo cercheremo di entrare nel merito della questione, al fine di capire quanto tempo dedicare all’attività motoria, come allenarsi e quali sono i benefici di un allenamento costante.

papà e figlio

QUANTO TEMPO DEDICARE ALL’ATTIVITÀ FISICA

Come già anticipato, l’importante è essere costanti! Definire quindi un piano di allenamento in base ai propri impegni e alle proprie esigenze, ma impegnarsi a seguirlo come si deve.

Un programma ideale prevede tre sedute di allenamento settimanali, della durata di 60 minuti ciascuno. Altra soluzione potrebbe essere quella dei 30 minuti al giorno di attività motoria, per un totale settimanale di 150 minuti (lun-ven).

Se però il tempo a disposizione non lo consente, possono essere sufficienti un paio di allenamenti a settimana della durata di un’ora ciascuno.

Insomma, a seconda dei ritmi che una persona ha, la prima cosa da fare è definire il tempo da dedicare all’attività fisica e creare una programmazione settimanale, segnando le sedute di allenamento sul proprio calendario personale, in modo da averlo proprio come impegno.

COME ALLENARSI

Una volta definito il tempo che possiamo dedicare all’attività fisica, cerchiamo di creare le condizioni ideali per la corretta attuazione del programma. 

Per questo passaggio diventa importante affidarsi a persone di competenza, come i personal trainer, che potranno definire insieme a voi l’allenamento ideale, seguendovi al meglio ed evitando ogni rischio, soprattutto se soffrite di disturbi o dolori particolari.

Non riuscite o non volete andare in palestra? Nessun problema. Sempre più professionisti offrono ai propri clienti metodi alternativi per allenarsi fuori dai centri, predisponendo delle schede di esercizi da svolgere all’aperto, o addirittura attraverso sessioni di training online, che si possono seguire direttamente da casa! 

I BENEFICI

Passiamo ora ai risultati… 

Quali sono i “miracoli” derivanti da un allenamento costante?

Sicuramente i principali benefici riguardano lo stato di salute. Studi dimostrano che le persone più allenate riducono del 50% il rischio di contrarre malattie, anche gravi.

Nello specifico si potrà ottenere:

– MAGGIORE RESISTENZA ALLO SFORZO;

– RAFFORZAMENTO DI TENDINI E LEGAMENTI;

– MIGLIORAMENTO DELL’APPARATO CARDIOVASCOLARE;

– MIGLIORAMENTO DELL’APPARATO RESPIRATORIO;

– AUMENTO DELLE CAPACITÀ PROPRIOCETTIVE;

– MIGLIORAMENTO DELLA MEMORIA A BREVE TERMINE.

ragazza fa riscaldamento

Altro aspetto non meno importante è quello relativo ai benefici a livello psicologico: 

ci si diverte e di conseguenza aumentano autostima e buon umore. 

E poi… non dimentichiamo che una buona attività fisica migliora anche il nostro aspetto, rendendoci più belli e visivamente più sani! 

uomo sale le scale

ENERGY ITALY SPA: DOPO 10 ANNI BENEDETTO ROBERTO INGOGLIA PASSA IL TESTIMONE A SERGIO GRIFONI

Da sinistra a destra: Sergio Grifoni, Benedetto Roberto Ingoglia e Francesco Briguglio.

Benedetto Roberto Ingoglia, imprenditore di Partanna in Provincia di Trapani, dopo 10 anni di guida dell’azienda Energy Italy Spa passa il testimone a Sergio Grifoni. Il nuovo Presidente è uno spoletino doc che dal cuore verde dell’Umbria è riuscito ad estendere la propria azione operativa in tutto il territorio italiano, operando nell’emergente settore delle energie rinnovabili. Un precedente impegno dirigenziale nel mondo della cooperazione e nel comparto assicurativo, accompagnato da quello politico e, soprattutto, da quello sociale e del volontariato, hanno certamente contribuito alla sua formazione umana e professionale, portandolo ad ottenere risultati imprenditoriali di tutto rispetto. Oggi, infatti, lo ritroviamo presidente di Energy Italy Spa, una solida società per azioni che abbraccia l’intero panorama delle rinnovabili a livello nazionale potendo contare su unità operative strutturali in tutto il paese. L’ultima di queste è proprio nella sua Spoleto, zona strategica per tutte le regioni dell’Italia centrale.

Quali motivazioni l’hanno spinta a lasciare un posto dirigenziale nella Confcooperative, sicuro e ben remunerato, per approdare ad un impegno, quale quello assicurativo, tutto da costruire?

Il desiderio ed il fascino di rimettermi in discussione. Ma ero cosciente che ciò sarebbe avvenuto solo se avessi avuto il coraggio di superare le comode abitudini e trasformare la sicurezza economica, data dallo stipendio mensile, in una difficile sfida, che poggiava la prima gamba sulle incognite del futuro e la seconda sulle certezze della mia determinazione. Sia ben chiaro, non rinnego nulla della mia esperienza nell’ambito della Confcooperative perché, soprattutto da direttore provinciale, mi ha dato la possibilità di maturare professionalmente ed inserirmi in quegli ambienti sociali, politici ed economici, che alla fine contano. Sentivo però che tutto intorno mi stava stretto. Con la forza dell’ambizione controllata e del rischio calcolato, mi licenziai, decidendo così di bruciare la barca che mi stava facendo approdare sulla terra di un domani, tutta da scoprire e da conquistare. E vi assicuro che fu una scelta coraggiosa sì, ma non superficiale ed irresponsabile, perché sapevo già cosa volevo e, soprattutto, dove volevo arrivare. Non mi sedusse tanto la mansione di partenza, cioè quella del ramo assicurativo legato al risparmio, quanto quella di possibile traguardo, ovvero la possibilità di gestire risorse umane. Ho vissuto delusioni e soddisfazioni, sconfitte e successi, stasi e progressi, ma ogni mio passo aveva lo sguardo rivolto sempre all’obiettivo finale. Ho accettato per anni il consiglio di formarmi adeguatamente, per poter poi formare e far crescere le persone intorno a me, forte dell’insegnamento di un illuminato preside che ebbi al Liceo, che amava ripetere il concetto per cui non si potrà mai saper comandare se non si sa ubbidire.

Come è avvenuto poi il suo ingresso nel mondo delle rinnovabili e quali ragioni l’hanno spinta a cambiare nuovamente rotta?
Le ragioni del successivo cambiamento sono quelle anzidette, sempre legate al mio desiderio di scoprire cose nuove e misurarmi. Nel caso specifico devo aggiungere che la spinta decisiva affinché decidessi favorevolmente è merito della persona che mi propose l’opportunità professionale: Roberto Ingoglia. Conoscevo già Roberto, perché era uno dei soci fondatori della società ove stavo operando, un amministratore ed un imprenditore unanimemente apprezzato per le sue capacità gestionali, la sua correttezza e la sua affidabilità, dimostrata sempre negli anni. A consolidare la certezza c’era poi il comparto ove avremmo operato: quello delle rinnovabili, un mondo innovativo tutto da espugnare. Iniziai quindi entusiasta questa nuova avventura, insieme a lui e a Francesco Briguglio, un collega messinese che, come me, stava sempre con un piede all’arrivo e l’altro sui blocchi di partenza. Mi ritrovai così in mezzo a due siciliani puro sangue, che della loro magnifica terra si portavano dietro i valori più sani e la grinta giusta per fare la differenza. Parlare di rinnovabili dodici anni fa era veramente dura, perché il sole ed il vento erano ancora visti come elementi atmosferici, più che opportunità di risparmio energetico. Pian piano poi i dubbi della gente sono diventati certezze e le mere conoscenze si sono trasformate in consapevolezza.

L’escalation aziendale è stata però velocissima. Quali sono stati i punti di forza che vi hanno portato a crescere in maniera esponenziale?
Certamente la capacità di non cavalcare mai l’onda del momento, ma cercare di provocarne sempre una nuova. Mi spiego. Quando abbiamo iniziato, se parlavi di business nel fotovoltaico ti venivano subito in mente i grossi impianti installati in mezzo ai cam- pi, portatori di cospicue sovvenzioni statali. Sarebbe stato gioco forza incominciare da lì. Ci siamo invece subito indirizzati sui piccoli impianti fotovoltaici, quelli cioè al servizio delle famiglie, certi che quello sarebbe stato il futuro, nonché sul mini eolico. Ed abbiamo insistito anche quando tali sovvenzioni sono sparite, educando i nostri consulenti e di riflesso i clienti sul principio che il vero incentivo sarebbe stato il risparmio nei consumi. Non abbiamo mai fatto un passo più lungo della gamba, ma abbiamo solo generato più gambe. I primi anni sono stati quelli del “guardarsi intorno”, per cogliere ogni utile opportunità strategica ed analizzare ogni piccola sfumatura legata alle variabilità economiche del settore. Ricordo i tanti giorni impegnati ad elaborare proposte concrete e competitive; i tanti viaggi lungo tutto lo Stivale ed anche all’estero, soprattutto da parte di Roberto Ingoglia, per verificare possibili nuove fette di mercato o reperire la materia prima a condizioni vantaggiose. Ricordo le tante rivisitazioni delle strategie commerciali, necessarie per adeguarci ai mutamenti in atto ed utili per guidare e stimolare al meglio la rete vendita che, giorno dopo giorno, cresceva in maniera esponenziale. Abbiamo sempre cercato di abbinare alla necessaria attività imprenditoriale una ricavata valenza sociale legata alla salvaguardia dell’ambiente, arrivando addirittura ad organizzare dei concorsi scolastici per gli studenti di un Istituto siciliano. In quell’occasione ebbi anche la possibilità di visitare Partanna il paese natio di Roberto Ingoglia.

Solo le giuste strategie commerciali e l’oculatezza imprenditoriale sono stati i vostri punti di forza?
Non solo questo. Ci sono ancora due caratteristiche che si sono rivelate vincenti. La prima è stata la formazione, che da sempre ha rappresentato le fondamenta delle nostre azioni e di quelle dei nostri collaboratori. Quando parlo di preparazione, non mi riferisco solo a quella legata alle tecniche commerciali, che cammina sui binari della logica e della razionalità. Noi abbiamo puntato moltissimo sulla formazione attitudinale, utile per la crescita professionale e personale. Ogni nostro consulente sa che, per poter diventare un manager Energy e fare carriera, non è importante saper vendere il prodotto, ma è fondamentale saper vendere se stessi e saper poi guidare gli altri su tali principi. La seconda caratteristica è sul coinvolgimento emotivo e fattivo dei nostri collaboratori. Ogni scelta operata dal board aziendale non è stata mai imposta, ma sempre condivisa a priori con co- loro che avrebbero dovuto poi attuarla, ovviamente nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità ad ognuno spettanti. Ogni azione messa in atto in Energy Italy si basa sul rispetto di filosofie comportamentali oggettive e meritocratiche, utili ad indicarti sempre la strada giusta per arrivare al traguardo. Ogni nostro consulente sa che potrà ambire a qualsiasi livello di responsabilità nell’ambito aziendale. Non a caso molti collaboratori sono soci nella SpA e qualcuno è diventato addirittura presidente o amministratore di società della holding.

E poi è arrivata la presidenza.

Si, un bel traguardo, che nel Consiglio condivido con due giovani donne: Margherita e Laura che, insieme ad altri emergenti amministratori, rappresentano il futuro dell’Azienda. Anche per questo devo ringraziare gli amici del board, soprattutto per avermi riservato un prestigioso epilogo professionale. L’evoluzione delle nostre molteplici attività, unitamente all’arrivo delle agevolazioni legate al Superbonus 110%, hanno consentito di dar vita a più società. Queste, insieme a quelle già esistenti, hanno generato la Holding Energy Italy, alla cui guida è stato chiamato proprio Roberto Ingoglia, fattore questo che, oltre a garantire continuità strategica, personalmente mi rassicura e conforta. Tanto abbiamo fatto, ma molto di più sarà quello che dovremo fare. Iniziando proprio dalle soluzioni che stiamo offrendo per trovare riparo ai costi esorbitanti della luce e del gas, che stanno met- tendo in ginocchio famiglie ed aziende. E lo faremo con spirito imprenditoriale sì, ma sentendolo come compito sociale. Perché, lo voglio rimarcare con forza, Energy Italy pensa con la testa ma agisce con il cuore.

CORPO E MENTE MANO NELLA MANO…

Spesso una sana alimentazione e una frequente attività fisica non bastano per rendere la nostra vita del tutto appagante e soddisfacente. 

Durante le nostre giornate, siamo così presi dalla frenetica routine che non troviamo mai il tempo per fermarci e ricaricare le batterie. 

Trovare il tempo di fare qualcosa di piacevole, produttivo e utile per la nostra persona e che addirittura accresca le nostre capacità e le nostre competenze sembra fin troppo difficile! 

Ebbene, per risolvere questo problema basta pensare che la nostra mente, come il nostro corpo, ha bisogno di allenamento e deve essere sempre aggiornata. Non si smette mai di imparare! 

E allora, cosa dobbiamo fare per raggiungere il livello massimo del nostro benessere psicofisico? 

Semplice! Investire nella formazione! 

Con il termine “formazione” si intendono corsi attitudinali e comportamentali tenuti da professionisti, con esperienza diretta sul campo, in grado di trasmettere valori, metodi e strategie che migliorano le nostre competenze in determinati ambiti. 

Esistono corsi e percorsi di tutti tipi, che rispondono alle più svariate esigenze: dalle giornate dedicate alla PNL ai master specifici sulle tecniche di vendita. 

Essere credibili e affidabili, trasmettere empatia o anche solo sapere che tipo di linguaggio utilizzare a seconda delle circostanze, sono competenze che si acquisiscono nel tempo, con lo studio e l’esperienza. 

Energy Academy srl è la realizzazione di tutto ciò, sottoforma di scuola di formazione, aperta sia ad aziende che a privati. 

Il suo metodo formativo definito con l’acronimo A.P.I. (Azione Pratica Immediata) consiste nell’aiutare le persone nella loro crescita personale, fornendo metodi pratici da utilizzare quotidianamente nella vita privata e nel lavoro. 

La competenza e l’alta qualità della formazione erogata costituiscono un fattore determinante per la filosofia di Energy Academy, che unisce l’esperienza ventennale di esperti formatori ad un Team di Trainer esterni altamente qualificati, scelti tra le più importanti scuole di Formazione. 

I corsi proposti riguardano argomenti specifici, quali: 

COACHING INDIVIDUALE, un processo di training e affiancamento personalizzato a tappe, basato su una metodologia di formazione individuale; 

EMPOWERMENT, corsi interattivi e coinvolgenti con molte esercitazioni che permettono di lavorare sulla propria persona; 

FORMAZIONE RETE VENDITA, per creare, gestire e mantenere una rete vendite; 

PNL, per imparare a riconoscere e comprendere gli stati emotivi del tuo interlocutore; 

PROBLEM SOLVING, per la risoluzione dei problemi in svariati ambiti; 

PUBLIC SPEAKING, per migliorare le proprie capacità oratorie ed imparare ad entrare in sintonia con il proprio pubblico; 

TRAIN THE TRAINER, per imparare a gestire l’aula, migliorare la propria capacità comunicativa e gestire le situazioni impreviste, i partecipanti più difficili e i metodi innovativi più adatti ai diversi contesti. 

Come potete notare, ce n’è davvero per tutti. 

Cosa aspettate ad individuare il corso che più si addice alla vostra persona? Qual è il percorso che vi potrebbe consentire di fare il salto di qualità nella vostra carriera? O molto più semplicemente, quale sarebbe l’argomento la cui conoscenza appagherebbe le vostre esigenze personali? 

A voi la scelta! 

GLI ANIMALI CI CHIEDONO RISPETTO!!!

L’estinzione di una specie è un fenomeno biologico naturale e molto lento, per lo meno in un ecosistema equilibrato, e che viene compensato dalla comparsa di nuove specie. Purtroppo a partire dalla Rivoluzione Industriale, la scomparsa di molte specie non è stata dovuta a fattori naturali ma per altre cause ricollegabili all’uomo: cambiamenti climatici, distruzione degli habitat, inquinamento, deforestazione, caccia indiscriminata ed introduzione di specie invasive.

L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ogni anno compila la lista rossa delle specie in via di estinzione cioè l’elenco degli animali e delle piante che rischiano di scomparire per sempre dal nostro Pianeta; delle 112.432 specie studiate circa 30.000 sono quelle considerate a rischio più o meno elevato di estinzione (23% dei mammiferi, 14% degli uccelli, 25% dei rettili ed il 41% deli anfibi).

In base all’ ultima ricerca dell’ IUCN risalente a dicembre 2019 ben 73 sono le specie che si sono estinte in un periodo relativamente breve e recente, animali che non potremo più ammirare liberi nel loro habitat come la tartaruga nera dal guscio molle, il geco di Christmas Island, l’orice dalle corna a sciabola.

Accanto a queste specie per cui purtroppo non c’è più nulla da fare, ci sono quelle che ancora popolano la Terra ma che sono tenute sotto vigile osservazione perché fortemente minacciate dall’attività umana e quindi a forte rischio di estinzione e che quindi necessitano di un intervento repentino per essere salvate.

Qui di seguito la top list delle specie in via di estinzione, classificate come Critically Endangerend, che contano quindi meno di mille esemplari, e che scompariranno per sempre a meno che non si agisca per salvarli .

RINOCERONTE DI GIAVA

Noto anche come rinoceronte della Sonda, è un membro molto raro della figlia dei rinocerotidi ed una delle cinque specie di rinoceronte. Un tempo era il più diffuso tra i rinoceronti asiatici popolando un’ area che dalle isole di Giava e Sumatra, attraverso il sud- est asiatico, arrivava all’India ed alla Cina; ora è diventato forse il mammifero più raro del mondo contando 58-61 esemplari nel parco nazionale di Ujung Kulon nell’estremità occidentale di Giava, in Indonesia. La sua condanna a morte è stata conseguenza del bracconaggio perché il suo corno, particolarmente richiesto dalla medicina tradizionale cinese, può valere fino a 30.000 dollari al chilo al mercato nero.

GORILLA DI MONTAGNA

Sottospecie del gorilla orientale, di cui ad oggi sopravvivono 680 esemplari, suddivisi in due subpopolazioni isolate: una popola la regione dei Monti Virunga (area che si estende tra Uganda, Ruanda e Repubblica Democratica del Congo), l’altra nell’ Uganda sud-occidentale all’interno del Parco nazionale di Bwindi. la sua sopravvivenza è resa precaria dal bracconaggio e dalla preoccupante deforestazione che riduce le risorse naturali indispensabili per la sua sopravvivenza nel suo habitat naturale.

LEOPARDO DELL’ AMUR

Sottospecie di leopardo originario delle zone montane della Taiga e altre foreste temperate della Corea, Cina nord-orientale e della Russia orientale, è oggi considerato il felino più raro al mondo, contando 103 esemplari di cui solo 6 femmine. Nonostante viva nella stessa area della tigre siberiana, ha ricevuto una minore attenzione dai media ed ambientalisti; l’agricoltura intensiva, la frammentazione degli habitat ed il bracconaggio a scopo commerciale hanno ridotto al minimo il numero degli esemplari di questa specie.

TARTARUGA GIGANTE DI ESPANOLA

Specie della famiglia Testudinidae, originaria della’ omonima isola dell’arcipelago delle Galapagos (Ecuador), che è stata salvata per ora solo grazie ad un efficace programma di riproduzione in cattività e soprattutto grazie al contributo della testuggine Diego che ha generato circa 800 esemplari; prelevato all’inizio del 1900 dall’isola di Espanola da una spedizione scientifica e portato in un apposito centro sull’ isola di Santa Cruz per avviare un programma di riproduzione, ha fatto ritorno dopo 100 anni a “casa”.

ELEFANTE DI SUMATRA

L’ elefante di Sumatra è una sottospecie di elefante asiatico che vive appunto, nell’isola indonesiana di Sumatra. Negli ultimi 25 anni questa specie ha perso l’ 80%del suo habitat originario a causa dell’ intensa deforestazione operata per fare spazio alle piantagioni di olio di palma ed all’ agricoltura intensiva e questo ha provocato la drastica diminuzione della sua popolazione, oltre per la caccia di cui sono vittime per le loro zanne d’ avorio.

AMAZZONE IMPERIALE

Uccello della famiglia degli Psittacidi è caratterizzata dalla colorazione blu- viola di testa e petto. Bandiera simbolo della piccola isola Dominica, nel mar dei Caraibi, questo coloratissimo pappagallo conta soltanto un centinaio di esemplari a causa della rovina del suo habitat per i rovinosi cambiamenti climatici in atto da imputare al riscaldamento globale che ha provocato un intensificarsi di uragani e tifoni.

CEBO DORATO o CAPPUCCINA BIONDA

Sono solo 180 i cebi dorati censiti; la sua casa è la foresta Atlantica del Nord Est del Brasile, devastata dalla deforestazione, dallo sfruttamento minerario e dalla colonizzazione urbana.

ORANGO DI TAPANULI

Tra tutte le grandi scimmie, l’orango di Tapanuli ha la popolazione più bassa contando di soli 800 individui in natura causa la deforestazione, la caccia, il traffico di selvaggina ed un colossale progetto idroelettrico realizzato proprio all’ interno della foresta tropicale dell’ isola di Sumatra, nella cui parte settentrionale vive.

PANGOLINO DEL BORNEO

Mammifero dell’ ordine dei Pholidota che vive nelle foreste dell ‘Indocina e dell’ Indonesia, dalla Birmania e dal Vietnam al Borneo, Giava e Sumatra. Cacciati in modo indiscriminato per pelle e carne, è una specie attualmente tutelata da programmi di conservazione che però non hanno fermato la crudeltà dei bracconieri che continuano a sterminare i pochi esemplari rimasti in natura.

VAQUITA

Detta anche focena del Golfo di California (il termine vacuità è spagnolo e significa “piccolla vacca”) ed endemica della parte settentrionale del Golfo della California, si stima ne siano rimasti solo 12 esemplari. La focena non è stata mai cacciata direttamente ma sterminate dalle reti da pesca posizionate in realtà per catturare un’ altra specie endemica del Golfo, il totoaba e avvelenate dall’inquinamento marino in particolare dai pesticidi riversati nelle acque dalle industrie costiere, il flusso di acqua dolce del fiume Colorado ridotto a causa dell’irrigazione e la depressione conseguente all’ incrocio. Per cercare di impedirne l’ estinzione, il governo messicano ha creato una riserva naturale che ricopre la parte settentrionale del Golfo della California ed il delta del fiume Colorado, vietando le reti da pesca in tutta l’ area protetta.

Atlas, l’uomo che dovrebbe sorreggere il mondo e proteggerlo, non lo si può di certo identificare con quella parte di umanità poco attenta all’ ambiente in cui viviamo ed agli altri esseri viventi con cui coabitiamo. Per mano dell’uomo, in maniera diretta o indiretta, sono tante le specie che stanno soccombendo e se non corriamo ai ripari i nostri bimbi le potranno ammirare solo in qualche documentario o in cattività nei parchi faunistici…

…è il futuro che vogliamo?

LE RICETTE DI ATLAS MAGAZINE – Polpette di quinoa con cavolfiore e radicchio

La quinoa, oltre ad essere un piatto molto salutare e adatto alle diete, è anche un ingrediente molto versatile che può essere utilizzato in svariate ricette. 

Oggi la proporremo nella versione di squisite polpette. 

INGREDIENTI PER 2-3 PERSONE

150g di quinoa; 

200g di cavolfiore; 

200g di radicchio; 

1 spicchio d’aglio; 

1 uovo; 

40g di parmigiano gratuggiato; 

olio EVO (consigliato BIO) q.b.; 

120 g di pangrattato; 

Sale q.b.; 

Pepe q.b. 

PROCEDIMENTO

1. Come prima cosa pulite bene il cavolfiore, dividendolo in cimette e cuocetelo in acqua salata bollente (fino a quando la forchetta non lo trapasserà facilmente). Lavate poi il radicchio e tagliatelo in piccolissime striscioline. 

2. Nel frattempo potete tritare lo spicchio d’aglio (o tagliarlo in piccoli pezzetti) e preparate un soffritto in padella insieme a 2 cucchiai d’olio. Aggiungete poi il radicchio e cuocetelo a fiamma vivace per circa 5 minuti. Una volta raffreddato potrete aggiungerlo al cavolfiore schiacciato (con un tritapatate o con una semplice forchetta). 

3. Cuocete poi la quinoa in 300 ml d’acqua, fino a quando non la assorbirà del tutto (15-20 min circa).  Fate raffreddare e unite le verdure, l’uovo e il parmigiano. 

4. A questo punto, mentre fate preriscaldare il forno a 200°, formate le polpette con diametro di circa 3-4cm e passatele nel pangrattato. 

5. Non appena il forno sarà arrivato a temperatura, mettete a cuocere le polpette per circa 10/15 min. Tiratele fuori quando sono belle dorate e servitele calde. 

Per renderle ancora più sfiziose, è possibile aggiungere dello speck tagliato a cubetti o striscioline durante la cottura del radicchio!

Dos and Dont’s di Atlas Magazine: coltivare un orto biologico

Spesso coltivare un orto rappresenta uno degli hobby più amati dalle persone.

E cosa c’è di meglio di praticare una passione in maniera sana e sostenibile?

In questa rubrica di Atlas vogliamo pertanto proporre dei consigli su come coltivare un orto bio in maniera corretta, che permetterà non solo di combattere la noia e lo stress, ma anche di avere a portata di mano e gratuitamente ortaggi sani, biologici e non sottoposti a trattamenti chimici.

Dos ✔✔

SCEGLI IL LUOGO ADATTO

Non è così scontato, ma un orto deve essere posizionato in uno spazio facilmente accessibile e ben esposto alla luce. Per iniziare ti consigliamo inoltre di selezionare una superficie non troppo vasta, adeguata alla tua esperienza e al tempo a tua disposizione.

SCEGLI SEMI BIO

Ovviamente! Puoi acquistarli in un qualsiasi vivaio, oppure puoi optare per la coltivazione degli ortaggi da scarti di altri prodotti bio (cipolla, aglio, patate con germogli, ecc.)

SEMINA NEL PERIODO GIUSTO

E’ fondamentale sapere quali sono i mesi più adatti per coltivare gli ortaggi desiderati. Ad esempio gennaio è il mese ideale per piantare le cipolle; aprile è ottimo per zucchine e melanzane;  luglio è il mese di carote e cicoria. Basta cercare su internet il calendario delle semine per avere informazioni più dettagliate a riguardo.

N.B. Con luna calante seminare ortaggi da foglia e da radice; con luna crescente seminare ortaggi da frutto, da seme e da fiore.

PRATICA LA ROTAZIONE DELLE COLTURE     

Affinché il tuo orto biologico sia produttivo e rigoglioso è fondamentale cambiare la posizione delle piante di anno in anno, seminando ogni volta in aree diverse. In questo modo non sarà necessario impiegare pesticidi, in quanto questo tipo di agricoltura sfrutta la capacità di alcune piante di stimolare la crescita di altre.

PER GLI ORTI BIO SUL BALCONE: OTTIMIZZA GLI SPAZI!

Non escludere l’idea di coltivare il tuo orto biologico solo perché credi di non avere molto spazio a disposizione. Puoi avvalerti di vasi pensili per alcuni ortaggi, di cassette per la frutta per altre verdure, o anche di vasi di terracotta e fioriere. Ovviamente sarà necessario piantare ortaggi dalle radici corte, come aglio, peperoncini, prezzemolo, spinaci e piccole zucche. Ti sorprenderà scoprire quanti ortaggi potrai coltivare sfruttando anche solo pochi centimetri di superficie!

Dont’s ✗✗

UTILIZZARE DISERBANTI DI SINTESI

Per evitare la crescita di erbacce puoi ricorrere alla pacciamatura, ricoprendo il terreno non coltivato con materiali  di origine organica, come la corteccia di pino sminuzzata o la ghiaia. In questo modo proteggerai il suolo anche dall’erosione.

UTILIZZARE PESTICIDI DI SINTESI

Altrimenti non sarebbe più un orto biologico! Puoi proteggere le tue piante creando una barriera attorno ad esse con fili di rame, oppure spruzzandoci sopra un composto di aglio tritato/pestato e acqua (messi a macerare per qualche ora) ogni 3 giorni.

COLTIVARE TROPPI ORTAGGI

Soprattutto se non hai mai avuto esperienza prima, è fondamentale cimentarsi nella coltivazione di un numero limitato di ortaggi. Pochi ma buoni!

SEMINARE ORTAGGI TROPPO VICINI TRA LORO

Prima di procedere con la semina è necessario tener conto di quanto cresceranno le piantine: piante troppo ravvicinate si rubano luce a vicenda e sarà più difficile proteggerle dalle erbe infestanti.

INNAFFIARE LE FOGLIE

Ricordati di innaffiare sempre il terreno, e non le foglie. Potrebbero rovinarsi o, addirittura, marcire.

Buona coltivazione!