Recentemente l’Italia ha sofferto ondate di maltempo caratterizzato da grandine, uragani e forti tempeste, devastando intere zone dell’Italia, specialmente nel Nord-Est. Questo fenomeno però non è da prendere in maniera isolata, ma correlata strettamente al caldo estremo di questo periodo, sempre più soffocante. Vi spieghiamo il perché in questo articolo di Atlas.
SIAMO NELLA STORIA
Il mese di luglio è entrato nei libri di storia come uno dei mesi più caldi mai registrati sulla Terra. Mentre il cambiamento climatico continua a suscitare preoccupazione a livello globale, i dati sottolineano che questo mese appena trascorso è stato un altro segnale allarmante dell’aumento delle temperature a livello mondiale.
Infatti, secondo i dati forniti dal National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti, luglio 2023 è stato il mese più caldo mai registrato dalla fondazione delle serie storiche delle temperature globali, superando persino i record del 2019 e del 2020, che erano stati già considerati estremamente caldi. Questi dati sono stati confermati anche da altre agenzie meteorologiche internazionali, tra cui l’Agenzia Meteorologica Giapponese (JMA) e il Met Office del Regno Unito.
CAUSE
Il riscaldamento globale, causato principalmente dall’aumento delle emissioni di gas serra a causa delle attività umane, è considerato il principale motore di questi caldi estremi. Il rilascio di CO2, metano e altri gas serra nell’atmosfera crea un effetto serra, intrappolando il calore del sole e causando un aumento delle temperature superficiali del pianeta.
CONSEGUENZE
Torniamo quindi a inizio articolo: i fenomeni meteorologici sono collegati al caldo? Sono due eventi direttamente proporzionali? La risposta è: si, ma quella è solo una faccia del problema.
L’aumento delle temperature globali ha gravi conseguenze per l’ambiente e la biodiversità. Le calotte glaciali e i ghiacciai stanno continuando a sciogliersi a un ritmo preoccupante, causando l’innalzamento del livello del mare e minacciando le aree costiere. Le ondate di calore prolungate hanno effetti negativi sulla salute umana, aumentando il rischio di colpi di calore e problemi respiratori. L’agricoltura e la sicurezza alimentare sono minacciate dalla riduzione delle precipitazioni e dalla maggiore frequenza di eventi climatici estremi, come ondate di calore, uragani intensificati e cambiamenti dei modelli di precipitazione.
Le ondate di calore possono causare problemi economici e sociali significativi. Le attività all’aperto possono essere compromesse, e i settori dell’agricoltura, del turismo e dell’energia possono subire danni significativi. Le ondate di calore prolungate possono anche aumentare la domanda di energia elettrica per il raffreddamento delle abitazioni, portando a picchi di consumo elettrico e potenziali black-out. Un circolo vizioso che ci porta inevitabilmente al peggio, perché quello ancora non è arrivato.
QUINDI?
Il caldo record di luglio è un altro segnale allarmante del cambiamento climatico in corso, a cui ci stiamo pericolosamente abituando. Si deve mettere in luce a partire dalle istituzioni la necessità di agire con urgenza per mitigare gli effetti del riscaldamento globale. La cooperazione internazionale, l’adozione di energie pulite e sostenibili e la promozione di pratiche sostenibili sono fondamentali per proteggere il nostro pianeta e le generazioni future da eventi climatici sempre più estremi. Solo attraverso un impegno congiunto possiamo sperare di mantenere sotto controllo il cambiamento climatico e proteggere il nostro fragile ecosistema.