Collegandoci direttamente con l’articolo sul crowdfunding in questo articolo di Atlas, oggi parleremo anche delle realtà in Italia che reagiscono con forza e determinazione alla pandemia e non solo, utilizzando le proprie forze e strumenti efficaci per raccogliere fondi per sostenere realtà in difficoltà
Stiamo parlando del Parco Natura Viva di Bussolengo, riconosciuto e recensito da tantissimi visitatori (quasi 16 mila recensioni su Google). Noto oltre che per il vasto ventaglio di specie all’interno dello stesso, anche per i valori che trasportano questa bellissima organizzazione: passione e formazione.
Portavoce di tutto ciò è Cesare Avesani Zaborra, CEO del parco Natura Viva (Centro Tutela Specie Minacciate) e laureato in Scienze Biologiche. Durante la nostra intervista ci ha raccontato diversi aspetti della propria realtà, vera rappresentazione di come bisogna intendere oggi un parco, il trattamento degli animali, la loro reintroduzione nel loro habitat naturale e quanto oggi, ma anche in passato, è stato importante il crowdfunding.
Tutti questi aspetti chiave che andremo piano piano scoprendo in questo articolo ci sono stati raccontati attraverso episodi chiave, dimostrazione che le esperienze ci portano a imparare davvero qualcosa, non solamente con i libri.
Prima di affrontare il discorso centrale sulla raccolta fondi è bene secondo Cesare dover fare una premessa sulla cultura degli animali e del loro trattamento, specie quando si parla di mantenimento.
Ci racconta infatti come già in passato, ma ancora oggi purtroppo, viene travisato il termine “parco” con l’accezione ottocentesca, dove normalmente gli animali provenienti dai loro ambienti vengano traferiti in città per semplicemente essere trasformati in pezzi da museo in cui vengono esposti. Il parco si è da allora trasformato, evoluto se vogliamo, in un tassello di un sistema molto più complesso ma necessario per mantenere le specie più a rischio, comportando sicuramente dei grossi investimenti. Questa è la premessa a cui Cesare tiene far presente, perché comunque viviamo in un mondo in cui l’informazione bisogna prenderla con le pinze, dove è necessario far parlare gli esperti formati sui libri e sul campo.
Chiarito questo punto quindi è ancora più giusto capire la realtà di Natura Viva, il modus operandi, i valori e il lavoro che viene fatto, giustificando successivamente il tema centrale: quanto sia importante la raccolta fondi in questo settore.
Un’altra premessa che Cesare ha tenuto fare è che non è “solo” la struttura del parco ad essere a rischio durante questa pandemia ma la biodiversità stessa che contraddistingue la nostra natura.
Anche essa infatti viene colpita duramente ma con un effetto particolare e magari già risentito in altri ambienti o settori: l’effetto domino.
Quel particolare flusso di conseguenze che rendono irreversibile un intero sistema, così è in natura. Senza addentrarci in particolari più scientifici, si rischia l’estinzione stessa delle specie, sia dal punto di vista genetico che da quello di catena alimentare in quanto anche altri animali rischiano di non poter sopravvivere se non rispettano questa catena naturale.
Il mantenimento quindi è a rischio, strutture che possano aiutare gli animali a ripartire dove erano rimasti, concedere un nuovo punto di partenza. In pratica una sorta di effetto domino all’interno di un effetto domino.
Si ritorna quindi sul Parco Natura Viva che oltre a voler formare le persone, necessaria assieme alla passione (una “missione per la disponibilità”), ha bisogno di sostenere spese importanti per salvaguardare le specie ospitate all’interno.
La tipologia di crowdfunding in questione è la Donation Crowdfunding: una raccolta fondi basata sul risultato di poter salvare un aspetto, una realtà, in difficoltà. Il parco Natura Viva ha messo il suo per sostenere gli animali ma non basta per mantenere tutta la struttura, aprendo di fatto la raccolta fondi per salvare anche i posti di lavoro, manutenzione e altri aspetti che mandano avanti questa bellissima e affascinante organizzazione.
L’obiettivo è quello di poter raggiungere la quota di 100 mila euro e ne hanno raggiunti già 24 mila (il link per donare è questo https://www.gofundme.com/f/ueb2e-aiuta-gli-animali-del-parco-natura-viva). Oltre ad augurare la miglior ripresa del parco da questo brutto colpo della pandemia, noi ci teniamo a sottolineare ancora quanto sia importante il mantenimento non solo delle specie ospitate, che sono ben 200 di cui 1200 animali, ma anche della struttura che mantiene e cura questo parco, necessaria per la reintroduzione nell’habitat naturale.
Il CEO del Parco Natura Viva teneva anche a condividere un esempio lampante di quanto si possa ottenere con una comunicazione efficace per raggiungere i risultati che questi settori meritano, oggi più che mai.
Una raccolta fondi della EAZA (European Associations of Zoos and Aquaria) durata due anni in cui vengono raccolti per la conservazione delle specie più a rischio la bellezza di 63 milioni di euro.
Un esempio lampante e rappresentativo in cui l’unione e l’organizzazione fanno la forza ma anche che il crowdfunding non sia una sorpresa in tutto ciò e che ancora di più fa vedere la grande volontà della folla nel saper dare il giusto per le giuste cause. Uno strumento in più che ci aiuta a combattere il virus e uscirne insieme rafforzati.